La guida completa all’accesso alle Comunità Energetiche Rinnovabili
L’8 aprile 2024 ha segnato l’apertura dei portali GSE per la presentazione delle domande di accesso agli incentivi per le tariffe incentivanti e i contributi PNRR, dedicati alle Comunità Energetiche Rinnovabili e all’autoconsumo.
Le comunità energetiche rinnovabili, introdotte in Italia dal Decreto Milleproroghe 162/2019 in attuazione della Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), sono associazioni tra cittadini, attività commerciali, amministrazioni locali o piccole e medie imprese, che si uniscono per produrre, autoconsumare e condividere energia rinnovabile.
Il D.M. 414/2023, noto come Decreto CER o CACER, ha stanziato incentivi per 5,7 miliardi di euro, dei quali 2,2 miliardi finanziati con il PNRR. Questo decreto definisce criteri e modalità per la concessione di incentivi a sostegno dell’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili in configurazioni di autoconsumo.
Le regole operative del GSE specificano i requisiti di ammissibilità, le modalità di presentazione delle domande e le tempistiche.
Incentivi e contributi per le Comunità Energetiche Rinnovabili
Contributi PNRR e tariffe incentivanti
Il Decreto CER prevede due strumenti principali per promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili (CER) in Italia:
- Contributo a fondo perduto del 40%: Finanziato dal PNRR, è rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei Comuni con meno di 5.000 abitanti.
- Tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa: Valida per tutto il territorio nazionale.
Il GSE fornisce documenti, guide informative e supporto dedicato sul suo sito istituzionale (www.gse.it) per assistere gli utenti nella costituzione delle CER. Attualmente, sono disponibili FAQ, un simulatore online per la valutazione energetica ed economica e una mappa interattiva delle cabine primarie sul territorio nazionale.
Configurazioni ammesse ai servizi e agli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili
Le regole operative del GSE forniscono indicazioni pratiche per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso, finalizzato alla determinazione e valorizzazione dell’energia condivisa e autoconsumata. Le configurazioni ammesse includono:
- Autoconsumatore a distanza
- Gruppo di autoconsumatori
- Comunità energetica rinnovabile (CER)
- Cliente attivo a distanza
- Gruppo di clienti attivi
- Comunità energetica dei cittadini (CEC)
- Autoconsumatore individuale a distanza con linea diretta
Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto per le Comunità Energetiche Rinnovabili
I beneficiari dei contributi a fondo perduto sono le CER e i gruppi di autoconsumatori situati in comuni con meno di 5.000 abitanti. Questi contributi coprono fino al 40% dei costi ammissibili dell’investimento, mentre la tariffa incentivante è valida per tutti i comuni.
Requisiti degli impianti
Per accedere agli incentivi, gli impianti devono rispettare i seguenti requisiti:
- Potenza nominale massima non superiore a 1 MW
- Avvio lavori successivo all’entrata in vigore del decreto
- Configurazioni di autoconsumo conformi alle condizioni previste dall’articolo 31 del decreto legislativo n. 199 del 2021
- CER regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda
- Connessione degli impianti alla rete di distribuzione tramite punti di connessione dell’area sottesa alla stessa cabina primaria
- Rispetto dei requisiti prestazionali e ambientali necessari
Spese ammissibili
Le spese ammissibili per i contributi includono:
- Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili
- Fornitura e posa in opera di sistemi di accumulo
- Acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software
- Opere edili necessarie
- Connessione alla rete elettrica nazionale
- Studi di fattibilità e spese preliminari
- Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche
- Direzioni lavori, sicurezza e collaudi tecnici
Le ultime quattro voci sono finanziabili fino al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.
Importi e massimali
Il contributo in conto capitale è riconosciuto fino al 40% della spesa ammissibile, con un limite di:
- 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW
- 1.200 €/kW per impianti da 20 a 200 kW
- 1.100 €/kW per impianti da 200 a 600 kW
- 1.050 €/kW per impianti da 600 a 1.000 kW
Per esempio, un impianto di potenza fino a 20 kWp può ricevere un contributo massimo di 12.000 euro. Gli impianti devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.
Erogazione del contributo
Dopo aver ottenuto l’Atto di concessione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e firmato l’atto d’obbligo sul portale GSE, il beneficiario può richiedere il contributo in conto capitale seguendo le modalità specificate.
Per impianti fino a 200 kW, è possibile ottenere un’anticipazione fino al 10% del valore massimo del contributo, seguita dal saldo della quota residua spettante. Per impianti tra 200 kW e 1.000 kW, sono disponibili tre opzioni: anticipazione del 10%, erogazione del 40% del contributo massimo come quota intermedia, o saldo del 100% del contributo in conto capitale.
Modalità di accesso ai contributi in conto capitale Comunità Energetiche Rinnovabili
Le richieste di accesso al contributo in conto capitale del PNRR devono essere inviate telematicamente tramite il Portale GSE a partire dall’8 aprile 2024. Lo sportello chiuderà il 31 marzo 2025, salvo esaurimento delle risorse disponibili.
Accesso alla tariffa incentivante e/o al contributo per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata
Tutte le CER possono beneficiare di incentivi in conto esercizio sull’energia autoconsumata, attraverso:
- Tariffa incentivante sull’energia prodotta da FER e autoconsumata virtualmente: Riconosciuta dal GSE per un periodo di 20 anni. La tariffa varia tra 60 €/MWh e 120 €/MWh in base alla potenza dell’impianto e al prezzo di mercato dell’energia.
- Corrispettivo unitario di valorizzazione per l’energia autoconsumata: Circa 8 €/MWh, determinato annualmente dall’ARERA.
Impianti di produzione ammessi al contributo in conto esercizio
Gli impianti devono essere alimentati da fonti rinnovabili e rispettare specifici requisiti per accedere agli incentivi, tra cui:
- Nuova costruzione o potenziamento di impianti esistenti
- Potenza massima di 1 MW
- Entrata in esercizio dopo il 16 dicembre 2021
- Rispetto del principio DNSH e dei criteri per impianti a biogas o biomassa
Domanda di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso
Le richieste di accesso devono essere trasmesse esclusivamente per via telematica tramite il Portale GSE, utilizzando le credenziali fornite in fase di registrazione o tramite SPID, seguendo le istruzioni dell’applicazione “Sistemi di Produzione e Consumo – SPC”.
Esempi pratici e casi d’uso forniti dal GSE per le Comunità Energetiche Rinnovabili
Il GSE ha pubblicato tre esempi pratici di vita comune sul suo portale ufficiale:
- Mario Bianchi: Vive in un condominio nella provincia di Milano, parte di un sistema di autoconsumo energetico con una potenza di 36 kW. L’impianto produce 48.000 kWh all’anno, alimentando 18 unità abitative, con un rendimento del 9% e un periodo di ammortamento di 8,7 anni.
- Giulia Rossi: Vive in una casa singola e ha aderito a una CER promossa dal Comune di Bologna. L’impianto fotovoltaico da 18 kW produce 24.000 kWh all’anno, utilizzato da 20 consumatori finali senza costi per l’impianto.
- Carla Verdi: Condomino di un edificio nella provincia di Roma, con un impianto di 120 kW, che produce 160.000 kWh annui. La produzione condivisa è incentivata con un contributo di 90 €/MWh per 20 anni, con una riduzione dei costi di elettricità del 35%.
Affidati a Keynesia
Keynesia Tax Review e Keynesia Energy affiancano i gruppi di imprese nei loro investimenti al fine di progettare il proprio impianto rinnovabile, entrare all’interno di una CER e massimizzare le agevolazioni per la sostenibilità energetica, fornendo un servizio completo al cliente finale.