Il 3 marzo 2025 si è ufficialmente chiuso il bando Energy Release 2.0, un’iniziativa strategica promossa dal GSE per offrire alle imprese energivore italiane energia elettrica a prezzo fisso e calmierato per tre anni.
L’obiettivo di Energy Release 2.0? Garantire competitività, stabilità nei costi e contribuire alla decarbonizzazione attraverso lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile.
Energy Release 2.0: un meccanismo innovativo per sostenere le imprese
Il provvedimento è rivolto alle aziende iscritte all’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica, che possono richiedere al GSE un’anticipazione di energia elettrica a prezzo fisso di 65 €/MWh, per un periodo di tre anni. Un prezzo significativamente più basso rispetto alla media di mercato, pensato per offrire protezione dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia.
In cambio, le imprese beneficiarie devono realizzare, entro 40 mesi, un impianto da fonte rinnovabile con potenza almeno pari al doppio di quella necessaria per produrre l’energia anticipata, e comunque non inferiore a 200 kWp.
Si tratta di una misura volta a sostenere la competitività delle imprese italiane e a rafforzare il mix energetico ai fini della decarbonizzazione.
L’obiettivo dichiarato: sviluppare 5 GW di nuova capacità da fonti rinnovabili.
Risultati sorprendenti: 559 istanze e oltre 70 TWh richiesti
I risultati del bando hanno superato ogni aspettativa. Sono state presentate:
- 559 istanze
- che hanno coinvolto 3.400 soggetti energivori
- con una richiesta totale di energia elettrica di oltre 70 TWh
Questo a fronte di una disponibilità da parte del GSE di 24 TWh, con conseguente rimodulazione delle assegnazioni per ogni soggetto. Le aziende selezionate avranno 30 giorni per stipulare il contratto con il GSE, potendo anche avvalersi di soggetti terzi o aggregatori.
Si tratta di un ottimo risultato che dimostra l’efficacia della misura nel contenimento dei costi energetici del sistema industriale italiano. Un richiamo per le aziende elettrivore per anticipare al 2025 i target fotovoltaici fissati per il 2030.
Un ponte tra consumo industriale e produzione da rinnovabili
Per le aziende elettrivore, accedere a energia a un prezzo stabile e inferiore al mercato è un’opportunità senza precedenti, soprattutto in un contesto globale segnato da forte volatilità dei prezzi dell’energia.
Vantaggi economici e ambientali di Energy Release 2.0
La misura si fonda su contratti per differenza che permettono di garantire il prezzo fisso di 65 €/MWh per tre anni. «Questo significa offrire alle imprese certezza e stabilità», spiega Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare. Le imprese possono così pianificare in modo più sicuro la produzione, gli investimenti e le strategie di prezzo.
La misura è particolarmente importante per i settori esposti alla concorrenza internazionale e al rischio di delocalizzazione. Inoltre, favorisce:
- l’accesso prioritario a superfici pubbliche per la realizzazione di impianti rinnovabili
- la possibilità di ottenere un’anticipazione del 50% dell’energia prodotta per 36 mesi
- il rilascio delle Garanzie d’Origine, utili per mantenere i benefici della qualifica di energivoro presso la CSEA
Il provvedimento contribuisce anche al disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, rafforzando la stabilità del sistema.
Protagonisti della transizione energetica
Energy Release 2.0 rappresenta un cambio di paradigma. Non si agisce più sugli oneri di sistema, ma sulla componente energia, fornendo direttamente energia da fonti rinnovabili a prezzo ridotto.
Il coinvolgimento diretto delle imprese nel processo di transizione energetica le trasforma in attori attivi dello sviluppo sostenibile. E la risposta delle aziende dimostra quanto forte sia oggi la domanda industriale di elettricità pulita, sicura e stabile.
Soluzioni per la produzione di energia rinnovabile
Molte imprese energivore non dispongono di superfici proprie sufficienti a installare impianti fotovoltaici in grado di coprire i propri consumi (che possono raggiungere anche centinaia di GWh all’anno). Le soluzioni più percorribili sono:
- installazioni nelle Solar Belt, ovvero aree limitrofe a zone industriali
- autorizzazioni per impianti anche in altre regioni italiane
- PPA pluriennali con produttori di energia da rinnovabili
L’Energy Release 2.0 rappresenta di fatto una forma di PPA pubblico, gestito dal GSE tramite contratto per differenza a due vie, con un’elevata flessibilità contrattuale: l’accordo può essere stipulato dall’impresa, da un soggetto terzo o da un aggregatore delegato.
Energy Release 2.0: un modello di politica industriale green
La misura si inserisce in un disegno più ampio che mira a rendere il sistema industriale italiano:
- più competitivo
- più resiliente
- più sostenibile
Garantire energia rinnovabile a prezzo fisso alle imprese energivore è una strategia che unisce politica industriale e politica ambientale. Inoltre, promuove nuovi investimenti, stimola la produzione nazionale di energia verde e offre un’alternativa concreta alla dipendenza dal gas.
L’Energy Release 2.0 dimostra che la transizione energetica può diventare una leva di crescita economica e innovazione per tutto il Paese.
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