Energy Release 2.0: firma sul decreto di modifica

È ufficiale: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha firmato il decreto che modifica il meccanismo Energy Release 2.0, lo strumento pensato per fornire energia elettrica a prezzi calmierati (65 €/MWh) alle imprese energivore. Dopo il via libera della Commissione Europea, arrivato con la comfort letter del 27 giugno, l’Italia può finalmente attivare un modello innovativo per sostenere la competitività industriale e stimolare nuovi investimenti nelle rinnovabili.

Via libera da Bruxelles dopo le modifiche al meccanismo

Il meccanismo era stato temporaneamente sospeso in attesa del nulla osta da parte dell’UE, necessario per rispettare le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Per ottenere l’approvazione, il Governo ha introdotto alcune modifiche tecniche che sono confluite nel nuovo decreto, ora in attesa della registrazione alla Corte dei Conti e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Secondo il ministro Gilberto Pichetto, l’accordo con Bruxelles rappresenta “un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni nazionali ed europee”.

Energy Release 2.0: principali novità per le aziende

Le modifiche più rilevanti riguardano:

  • Trasferibilità dell’obbligo di restituzione: le imprese energivore potranno affidare a soggetti terzi la realizzazione della nuova capacità rinnovabile.
  • Introduzione delle aste GSE: i soggetti terzi verranno selezionati tramite procedure competitive gestite dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Nuove definizioni operative

Nel testo aggiornato del decreto sono presenti nuove definizioni fondamentali per l’implementazione del meccanismo:

  • Soggetti terzi: includono ora gli aggiudicatari delle aste GSE oltre a chi ha contratti a termine con imprese energivore.
  • Contratto di restituzione: è un contract for difference (CfD) bidirezionale di durata ventennale tra GSE e l’impresa (o soggetto terzo), con garanzia di origine.
  • Procedura competitiva: seleziona soggetti per la realizzazione di impianti FER e la firma del CfD.
  • Vantaggio residuo: è la differenza tra il valore attualizzato dei flussi nei periodi di anticipazione e restituzione.
  • Articolo 6-bis: introduce formalmente l’asta come strumento per individuare i soggetti costruttori.

L’asta del GSE: tempi e requisiti

Entro 90 giorni dall’approvazione delle regole operative, il GSE pubblicherà l’avviso dell’asta, garantendo trasparenza e concorrenza. I partecipanti dovranno:

  • Presentare un’offerta (anche negativa) in €/MWh.
  • Disporre di titolo abilitativo alla costruzione.
  • Avere il preventivo di connessione accettato.
  • Dimostrare la conformità ambientale (DNSH) e tecnologica dell’impianto.

Il GSE potrà inoltre indire ulteriori gare per allocare quantità di energia non ancora assegnate, mantenendo l’obbligo per le imprese beneficiarie di restituire l’energia anticipata.

Come funziona l’Energy Release 2.0 per le imprese

Il meccanismo aggiornato prevede due fasi principali:

1. Fase di anticipazione

  • Il GSE fornisce energia a 65 €/MWh tramite un CfD bidirezionale.
  • Durata: 3 anni.
  • Beneficiari: tutte le imprese iscritte all’elenco energivori della CSEA.
  • Quantità assegnata pro-rata su un totale di 24 TWh/anno.
  • Fornitura mensile su volume fisso, con prezzo di riferimento basato sulla media semplice mensile.

2. Fase di restituzione e nuove costruzioni

  • Gara aperta a imprese energivore, aggregatori e produttori FER.
  • Obiettivo: costruire impianti FER (fotovoltaici, eolici, idroelettrici) con capacità doppia rispetto all’energia ricevuta.
  • Offerta sul premio anticipato per realizzare gli impianti.
  • 50% dell’energia prodotta sarà coperta da un CfD a 65 €/MWh per 20 anni.
  • Possibilità di offrire premi negativi.

Energy Release 2.0: tre possibili scenari per le aziende energivore

1. Mancata partecipazione alla gara

L’azienda non partecipa alla procedura competitiva:

  • Il GSE assume come offerta il valore minimo ammesso.
  • L’impresa mantiene l’obbligo di costruire o delegare la capacità rinnovabile necessaria.

2. Partecipazione senza aggiudicazione

L’azienda partecipa, ma non si aggiudica l’asta:

  • Deve versare al GSE il premio risultante.
  • Il GSE assegna l’impianto a un altro operatore, che firmerà un CfD per metà della capacità.

3. Aggiudicazione della gara

L’azienda vince la procedura competitiva:

  • Costruisce il doppio della capacità rispetto all’energia ricevuta.
  • Firma un CfD ventennale al prezzo di 65 €/MWh per metà della nuova capacità.
  • Non riceve alcun premio aggiuntivo.

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Con l’entrata in vigore del decreto modificato, l’Energy Release 2.0 si conferma un meccanismo strategico per accompagnare le imprese italiane energivore nella transizione energetica, garantendo stabilità dei prezzi, certezza regolatoria e un percorso virtuoso di investimento nelle fonti rinnovabili.

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